sabato 30 novembre 2013

Il gasometro





Un gasometro (o gazometro) è una struttura ideata nel XIX secolo con lo scopo di immagazzinare il gas di città (o gas illuminante), cioè una miscela gassosa che include tra gli altri i seguenti gas: metano, monossido di carbonio, propano, butano, acetilene. L'ingegnere scozzese William Murdoch, che per primo ottenne il syngas, coniò nel 1800 anche il nome della struttura destinata a contenerlo.
Attualmente i gasometri sono sempre meno usati e rappresentano più dei monumenti di archeologia industriale che delle vere e proprie infrastrutture. In passato infatti i gasometri venivano utilizzati per accumulare il gas di città, che veniva prodotto prima per gassificazione del carbone e successivamente tramite cracking del petrolio. Tale gas veniva utilizzato sia per usi domestici, sia per l'illuminazione pubblica delle città. Con la diffusione del gas metano però l'utilizzo del "gas di città" è via via scomparso e così anche i gasometri hanno perso il loro ruolo. Queste strutture venivano utilizzate anche in ambito industriale in molti impianti tra cui le acciaierie (ad esempio quello delle ex acciaierie di Cornigliano, ormai abbattuto, e quello dell'acciaieria di Taranto).
Il gasometro ha funzione di contenitore a pressione costante, non è quindi in grado di ospitare grandi quantità di gas, nonostante le dimensioni spesso ragguardevoli, non si presta quindi ad un uso come serbatoio per lo stoccaggio a lungo termine di gas, bensì alla funzione di regolazione a breve termine tra produzione e consumo e immagazzinamento di gas, permettendo di rispondere ai picchi di richiesta, di sopperire ad uno stop di produzione o a una produzione di tipo ciclico.
A partire dal 1910 la Società Anglo-Romana inizia gli interventi per la realizzazione della nuova Officina Gas San Paolo nel quadro complessivo del posizionamento nella zona Ostiense di impianti di servizi di pubblica utilità voluta dal nuovo PRG della città di Roma, voluto dall’allora Sindaco Ernesto Nathan. Nel gennaio del 1926 nasce la Società Romana gas composta dapprima da tre gazometri da 60.000 mc , nei primi anni trenta, sia per l’aumento della domanda di energia, sia per sancire l' “Asse” Roma e Berlino, viene costruito il quarto gazometro per uno stoccaggio di circa 220.000 mc di gas ed un suo gemello di pari dimensioni a Berlino. 
Il 13  febbraio 1936 il Consiglio di Amministrazione della “Romana gas” prevede l’entrata in funzione del gazometro nell’estate del 1937. 
La “relazione sull’esercizio dell’azienda del gas” per l’anno 1936 denuncia un sostanziale ritardo nella consegna dei materiali Ansaldo ma sottolinea come, dal momento della presa in carico delle lamiere e dei profilati, il lavoro proceda con grande rapidità tanto da far ritenere un anticipo nei tempi di consegna. Il gazometro è ormai già ben visibile. La sua stazza è  in qualche modo impressionante. “la sua mole ha suscitato molto interesse e numerose sono state le critiche e le discussioni che si sono accese. Sono state numerose le visite di Autorità e tecnici: per esempio il 29 novembre il Sindacato ingegneri di Roma è venuto a visitare l’officina interessandosi in modo particolare – direi esclusivo – al nuovo gazometro”. 
L’eccesso di attenzione, poco gradito dalla Romana gas, sulla struttura determina, alla fine dei lavori, qualche ulteriore ritardo. “Dato che le discussioni sul gazometro non si sono ancora quietate, è stata rimandata l’ordinazione ad una prossima data”. Per lo stesso motivo si decide di ritardare il montaggio dei piloni di sostegno della tubazione di collegamento con la sala pressioni: come l’ascensore esterno, troppo visibili in una struttura di dimensioni così “imbarazzanti”.
Finalmente, nella “relazione sull’esercizio dell’azienda del gas” del 1937 la costruzione del gazometro è definitivamente ultimata. Nella parte del documento dedicata a questo argomento, si danno alcuni numeri: mille e 551 pali infissi per una complessiva lunghezza di 36 chilometri, altezza fuori tutto 89,10 metri, diametro della vasca 63 metri. Nei primi mesi del 1937 il gazometro entra finalmente in funzione.
La sua morte (apparente) è registrata tra gli anni 1963-65. Quando la Romana Gas di via Ostiense, che forniva l' elettricità alla capitale, spense la fiammella giallognola e maleodorante che la teneva in vita.

Video di Elio Piccon sul funzionamento del gasometro


La struttura  ha affascinato il mondo del cinema che spesso l'ha usata come sfondo. Da Accattone di Pasolini, alle Fate ignoranti  di Opztek,
L' inizio del film, “Il gobbo” di Lizzani si svolge davanti a quella sorta di montagna russa dismessa. I due lustrascarpe smarriti di Sciuscià si aggirano sulla via Ostiense guidati per mano da De Sica. Il furto delle due cassette di frutta ai mercati generali, di fronte al Gazometro, si completa in Un giorno in Pretura di Steno. E l'Accattone di Pasolini va a morire sul Ponte di Testaccio, congedandosi con un epitaffio beffardo: «Mo' sto bbene!». 


Le fate ignoranti


Il Gazometro è stato un piccolo grande amore anche per il cantautore Baglioni, laureatosi in Architettura con una tesi sulla sua riqualificazione. Per effetto, ricorda, di una giovanile malia: «Quando ero pischello mio padre mi disse che si trattava di un cilindro magico».
Oggi l’area intorno al Gazometro pullula di cantieri e iniziative più o meno lodevoli per una sua riqualificazione. Il solito problema è che questi lavori vanno a rilento, sembrano infiniti e a volte impossibili. L’unica volta che Roma ha potuto ammirare il Gazometro in una veste più consona a una città moderna è stata durante la Notte Bianca del 2006, quando è stato trasformato nel Luxometro. La struttura infatti è diventata una grande opera luminosa in grado di emettere luce con oltre 10 chilometri di fibra luminosa, composta da oltre 1 milione di lampadine led e disposta lungo tutto lo sviluppo del suo “corpo metallico”. 



Spettacolare video artistico con gioco di luci


Fonti: Wikipedia
www.eni.com
http://archiviostorico.corriere.it

mercoledì 27 novembre 2013

i vecchi Bagni Pubblici salvati dalla speculazione edilizia







DA Roma today di oggi 26 novembre 2013

Uno degli edifici storici della Garbatella, torna ad essere di pubblico utilizzo. A dire il vero ancora non è chiaro quale sarà la sua funzione ma, grazie ad un documento approvato in Consiglio Comunale, la Giunta Catarci sarà ora impegnata a promuoverne la valorizzazione.

FERMATA LA SPECULAZIONE - “Fino a qualche tempo fa era pieno di mobili e tutti lo chiamavano Proietti – ricorda l’Assessore Claudio Marotta sul proprio profilo facebook - In realtà, era l'edifico dei Bagni Pubblici della Garbatella, quando a inizio del secolo scorso le case popolari venivano tirate su senza neanche i servizi igienici. Oggi, un voto unanime del Consiglio del Municipio Roma VIII, ha deciso che questo storico immobile torni alla sua vocazione pubblica e che venga fermato ogni tentativo di speculazione su di esso. Lo spazio degli ex Bagni è un bene comune che abbiamo vincolato alla realizzazione di servizi pubblici per la cultura. Ora vogliamo un impegno chiaro da parte dell'ATER e di Roma Capitale per investire energie e risorse in questa importante opera di rigenerazione urbana”.

LE PROSSIME MOSSE - “La valorizzazione degli ex Bagni Pubblici di Garbatella passata in Consiglio Municipale, così come la rivalutazione di via del Campo Boario e della zona storica delle Mura – scrive il Consigliere Pd Flavio Conia sul social network – rappresenta  un altro passo in avanti del nostro lavoro sulla cultura. Adesso lavoreremo per capire il vincolo storico-artistico apposto dal Ministero di che entità è. Fatto questo apriremo un tavolo con ATER – spiega il Consigliere Democratico dalla propria pagina facebook -  Per il contenuto da dare allo stabile vedremo in seguito, ad ora è importante capire in che stato è dal punto di vista del patrimonio e da quello dei vincoli”.


lunedì 25 novembre 2013

Uomo trovato morto in auto, aveva i pantaloni abbassati

Da Roma today del 25 novembre

Il cadavere di un anziano, forse un senza fissa dimora, è stato trovato all'interno di un'auto in un parcheggio nei pressi della sede della Regione Lazio, sulla via Cristoforo Colombo, nel quartiere Garbatella. L'uomo, morto per cause naturali, era seminudo e aveva i pantaloni abbassati.

mercoledì 20 novembre 2013

Questa volta a Teatro, ancora una volta la Garbatella ispira opere "GARBATELLA FOOTBALL CLUB"




GARBATELLA FOOTBALL CLUB
GOLDEN 
dal 07/01/2014 al 02/02/2014


Michele La Ginestra 
Garbatella football club
(Mediano di spinta, riveduto e corretto) 
di Michele La Ginestra e Adriano Bennicelli 
regia di Roberto Marafante 

In Garbatella football club Michele La Ginestra, nel suo stile brillante e spensierato, ci racconta una storia di amore di amicizia e di calcio…di un uomo abituato ad allenarsi, sempre, costantemente… anche per scrivere una lettera.
Un vero e proprio racconto teatrale, un omaggio al grande capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, scritto insieme a Adriano Bennicelli, arricchito dalla regia diRoberto Marafante, e impreziosito dalle note di Antonio Di Pofi.
Garbatella football club è uno spettacolo molto divertente e, allo stesso tempo, profondo, per parlare della vita partendo dal calcio.
Un unico attore sembra raccontare da solo questa storia, ma in realtà è in un continuo dialogo con la musica ela danza. E´ lui che stesso porta in scena come si immagina faccia il cervello quando richiama immagini alla propria memoria: il palcoscenico, alla fine, è la mente che pulsa di ricordi, di volti, di suoni di una vita vissuta alla ricerca del perfetto “gioco di quadra”.
Lo spettacolo non è, quindi, un monologo, ma un dialogo, forse una vera e propria commedia recitata tra sé e sé, con le sue trovate, i colpi di scena; allegra, ma anche profonda, malinconica, qualcosa che permette di portarsi a casa una riflessione in più sul senso dell´esistenza e magari, per chi l´ha fatta, sulla più bella partita della sua vita.



Mar. Gio. Ven. e Sab. ore 21.00 
Dom. ore 17.00
Lun. e Mer. riposo