domenica 5 ottobre 2014

Visita guidata alla Garbatella ! - Grazie Remo






Pur essendo nato, cresciuto e vivo tutt'ora alla Garbatella, ho questo Blog, ritengo di sapere abbastanza sul quartiere, ho voluto fare una visita con una persona che è troppo forte che ha una maniera di illustrare la Garbatella semplice e naturale, la mole di informazione che ci ha dato è stata enorme e sono contento che tante persone partecipino alle sue presentazioni, visite da lui guidate.

 


Grazie Remo !! 


domenica 28 settembre 2014

ROMA 51 70 anni di storia

"Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore..."

Una mezza dozzina di ragazzi sono raccolti su un prato tra la via Appia e la via Tuscolana. Tutto intorno è campagna. Unica costruzione nelle vicinanze è una chiesa, uno specie di grosso capannone senza alcuna pretesa architettonica. Fanno cerchio attorno a un giovanotto dinoccolato che chiamano Capo e ad un prete che parla perfetto italiano con un accento che tradisce l'origine belga. Uno ad uno si fanno avanti e con aria più solenne di cui sono capaci, cercano di nascondere l'emozione, pronunciando la formula della promessa scout. Cominciava così, la mattina di mercoledì 6 Dicembre 1944, la storia del Roma 51. Faceva freddo, nella Roma appena liberata dall'occupazione tedesca. I vestiti caldi erano pochi e, spesso, denunciavano la loro età. Eppure quella mattina si erano alzati tutti presto, sfidando l'aria rigida e il vento di tramontana, per quell'appuntamento al quale non avrebbero voluto mancare per nulla al mondo. La sera prima, in chiesa, assistiti da Monsignor Desiderio Nobels, avevano pregato in una "veglia d'armi" in preparazione dell'impegno che avrebbero preso la mattina dopo. Poi, a casa, avevano preparato con cura la divisa. Il fazzoletto con i colori del 51, i pantaloni (corti) che erano in realtà, quelli di tutti i giorni, come anche le scarpe, le calze e il maglione o il giaccone. Invece, per la camicia c'era stato qualche problema. Secondo le regole di allora doveva essere kaki, di tipo militare:erano vestiti così gli scout di Baden Powell, dovevano essere così anche gli scout dell'appena risorta ASCI (Associazione Scoutistica Cattolica Italiana). Ma, o erano introvabili o erano carissime. Sopperì l'ingegno: in qualche cassetto o qualche baule, fu ripescata la camicia nera che solo un'anno prima era stata frettolosamente riposta da padre, dallo zio o dal nonno camerata, e una volta passata energicamente in varecchina... non era proprio kaki, ma l'effetto d'insieme più che passabile. E subito dopo la messa, la prima vera gita di riparto completo: in tram tra boschi e le macchie che allora ricoprivano i pendii di Monte Mario. In realtà il 51 già c'era. C'era sulla carta da quasi un mese, da quando l'ASCI aveva accolto la domanda di Monsignor Nobels di fondare un riparto tutto nuovo. -gli era stato assegnato il numero 51 perché era quello il numero di arrivo della domanda, dopo che i numeri più bassi erano stati assegnati a chi rifondava vecchi storici riparti sciolti dal regime fascista. Ma il 51 c'era e c'era già da molti anni nel cuore di Monsignore Nobels. Belga di nascita, aveva studiato, giovinetto, in Inghilterra. Lì aveva conosciuto Baden Powell, era stato suo scout nel suo riparto. Più tardi, a Roma, dove era giunto per studi di teologia ed era rimasto anche durante la guerra, voleva rivivere quell'esperienza, trasmettere a altri giovani quello che lo scoutismo gli aveva trasmesso. La liberazione di Roma fu il segnale per tutti gli ex Scout. Monsignor Nobels chiamò subito Vasta che in quei giorni si nascondeva in un convento dietro monte Mario dove era adibito alla decifrazione dei messaggi per il gruppo dei partigiani dell'Arco di Travertino. In poche settimane fu ricostruita l'ASCI e organizzato il 51. Ancora qualcuno fra gli ex scout si ricorda quella parvenza di campeggio a monte Tuscolo nell'estate del1944,addirittura qualche mese prima del riconoscimento del riparto e delle prime promesse: niente tende, qualche vecchia coperta militare, una buca nel terreno che facesse nicchia per il vento e, soprattutto, assecondasse le curve del corpo per rendere più comodo quel giaciglio sulla nuda terra. E si dormiva così, all'aperto, fidando nel bel tempo. Quando, poi, Vasta e Nobels si procurarono le prime attrezzature(qualche telo militare che, annodato o cucito con altri teli, poteva dare la parvenza di una tenda e di un riparo), anche queste diventavano a loro volta un problema. Nella Roma sconvolta ed immiserita dalla guerra, anche quattro stracci e due attrezzi rappresentavano una ricchezza: attiravano i ladri. Fu la ragione che spinse qualche mese dopo il 51 a cambiare per la prima volta sede: quella ricavata nei locali annessi a San Giuseppe all'Arco di Travertino era continuamente scassinata e svaligiata. Vasta ottenne in via provvisoria un'aula vuota nella scuola dei frati Bigi, all'angolo fra via Emanuele Filiberto e viale Manzoni (inutile cercarla, come la chiesa del Travertino, non c'è più), in cui egli stesso insegnava. Ma prima del trasferimento il 51 ebbe modo di fare il suo primo vero campeggio. Storico, fu definito da molti. Si, perché per anni, la sera al campo, intorno al falò o ai fuochi di bivacco, c'era sempre qualcuno che raccontava. A volte lo stesso Vasta, altre volte il Monsignor Nobels, altre ancora un vecchio scout che... <>. Raccontava di quella favolosa occasione, che fu il campeggio a poggio Cinolfi, in Abruzzo: il primo vero grande campeggio del 51, nell'estate del 1945. Raccontava del'entusiasmo di tutti, degli scout, dei capi, di Monsignore e anche della gente del posto: un campeggio estivo di giovani significava che la guerra era veramente finita e si poteva pensare di nuovo al futuro. Il 51 cresce. Cambia di nuovo sede: prima al collegio di Santa Maria, poi, siamo agli inizi degli anni Cinquanta, alla parrocchia della Natività a via Gallia. E' il momento del grande sviluppo. Nasce il branco, affidato al primo Akela, Serafino Turchetti, che era stato uno dei primi giovani scout del 51.Si sviluppa così bene che presto i branchi diventano due: il branco della Liana e quello della Rupe. Anche il riparto si sviluppa. Al punto di richiedere più sedi. Una nuova sede è aperta a San Gregorio al Celio, proprio nelle tre cappelle che furono di San Gregorio Magno e che Monsignor Nobels ottiene in uso dal Circolo di San Pietro che ne è il proprietario. Nel frattempo il 51 presta assistenza e capi per avviare altri riparti un po' ovunque per Roma. Una nuova sede viene aperta pure in un casolare all'interno nella tenuta della Caffarella in fondo a via Macedonia. Poi subentra un periodo di crisi. I riparti nuovi si staccano e diventano autonomi. Al 51 resta soltanto quello di San Gregorio. Bel posto, un'oasi di verde in mezzo alla città, di fronte al Palatino, in via del Circo Massimo e dell'arco di Costantino. Ma, ahimè, in po' isolato e lontano dai luoghi frequentati dalla gente. Finisce per iscriversi al 51 solo chi già lo conosce. Il gruppo del Roma 51 ha subito una trasformazione dal 1986, anno in cui dalla splendida sede di San Gregorio al Celio, si è trasferito alla sede attuale presso la parrocchia di San Filippo Neri in Eurosia, o semplicemente "la Chiesoletta", come è conosciuta dagli abitanti del quartiere.. Lo spostarci in un quartiere storicamente popolare, ha portato il 51 ad avere in pochi anni più di 100 iscritti. Nel Febbraio 1986, l'ASGE (l'Associazione Scouts e Guide d'Europa) di cui fa parte il 51 e di cui è presidente e fondatore lo stesso Arturo Vasta, insieme al CNS (Centro Nautico Scouts), all'AMIS (Amici dello scoutismo di Trieste) e all'AGES (Associazione Giovani Esploratori Sardi) fondò quella che in futuro verrà ricordato come l'unico esempio italiano, se non mondiale, di collaborazione, interscambio e fratellanza scout tra associazioni diverse: la Federscout (Federazione scoutistica Italiana) che aderisce alla CES (Confederazione europea dello scoutismo). Nel 1987 una altro passo avanti è stato fatto trasformando le coccinelle in lupette. Il metodo del lupettismo, infatti, offre molte più possibilità di ambientazione e di attività di quello delle coccinelle che di per sé più povero e meno coinvolgente.Nel 1992 nel gruppo Roma 51 inizia anche per la prima volta il cammino del Clan. Cammino che, anche se non facile, continua e, attualmente, annovera tra le sue fila 10 tra rover e scolte. Il 1993 fa registrare un'altra importante novità per il 51: il branco di Sionee viene affidato per la prima volta a un Akela di sesso femminile. Sempre in quell'anno fa la sua comparsa il MAS (Movimento Adulti Scout) che conta più di 15 iscritti: persone che hanno conosciuto lo scoutismo in età adulta e che hanno voluto impegnarvisi. Da sempre affiancato dal Mo.A.S., il movimento degli ex scout del 51, ancora oggi dopo 70 anni, il gruppo Roma 51 è orgoglioso di continuare il suo cammino nella memoria del nostro ex capo gruppo Arturo Vasta.

domenica 21 settembre 2014

Porta a Porta iniza la raccolta differenziata al municipio VIII




Da Romatoday

http://garbatella.romatoday.it/garbatella/raccolta-differenziata-da-lunede-22-municipio-viii-muove-primi-passi.html


Anche nel Municipio VIII da lunedì 22, con la consegna dei KIT di AMA, saranno formalmente avviate le iniziative propedeutiche all'avvio della raccolta differenziata. "Il porta a porta toccherà il 20% della popolazione. Speriamo poi di aumentarlo"


La raccolta differenziata sarò presto una realtà anche nel Municipio VIII. Dal prossimo lunedì saranno infatti consegnati i KIT di AMA alla popolazione e, contestualmente, riprenderanno gli incontri informativi interrotti durante l’estate. La formula scelta, è principalmente quella della raccolta stradale.

DOVE SARA' IL PORTA A PORTA - “La popolazione che sarà coinvolta dall’avvio del porta a porta si aggira attorno al 20%, anche se come porzione di territorio, comprendendo l’Agro Romano del Municipio e le ville che vi sorgono,  la percentuale sale. Inizialmente – ci fa sapere l’Assessore municipale all’Ambiente Emiliano Antonetti – saranno interessati i quartieri di Roma 70, Tor Carbone Fotografia, la zona di Cava Pace e quelle che sono a ridosso di via Ardeatina e via Appia Antica”.

IL CONFERIMENTO STRADALE - La maggior parte del territorio, vedrà trasformarsi solo in parte il conferimento dei rifiuti. “Nelle strade degli altri quartieri – riprende Antonetti – alla classica postazione dove oggi sono presenti tre cassonetti, ne sarà aggiunto un quarto per l’umido. Poi saranno posizionate anche le campane per il vetro che quindi, rispetto a quanto si fa oggi, andrà separato da plastica e alluminio”.

LA CAMPAGNA INFORMATIVA - Per quanto attiene al cronoprogramma, “da lunedì saranno distribuiti i KIT: tre grandi buste di plastica semiacetata per la raccolta di vetro, carta e multimateriale. Più una fornitura per circa sei mesi di sacchetti compostabili. Ovviamente l’utilizzo di questo materiale è facoltativo: l’importante infatti è conferire correttamente”. Ed a tal proposito, riprende anche  la campagna informativa di AMA. “La scelta dell’azienda è stata quella di rivolgersi ai moltiplicatori, cioè a quelle realtà come le scuole, le parrocchie, i centri sportivi, le sedi dei comitati di quartiere e dei centri anziani, che sono in grado di raggiungere più persone contemporaneamente”.

LA SFIDA - La campagna informativa di AMA, incentrata su quella che l’azienda definisce la strategia dei moltiplicatori, terminerà il 22 novembre. Ma l’Assessore all’Ambiente si dice ottimista. “Probabilmente non ci fermeremo a quella data. Anche se, con un anno di esperienza in più sulle spalle, AMA ha migliorato la propria capacità comunicativa. Detto ciò noi tutti dobbiamo scontare un ritardo trentennale. Altri paesi europei – sottolinea Antonetti – i primi passi nella raccolta differenziata li avevano iniziati tre decadi fa. E dobbiamo recuperare terreno, per questo stiamo procedendo per step di cinque municipi all’anno. E ciò fa sì che siano coinvolti oltre un  milioni di cittadini all'anno. Secondo me poi - conclude l'Assessore all'Ambiente -  dovremo puntare ad allargare la quota del porta a porta, che dovrebbe essere su tutto il territorio cittadino e, di conseguenza, municipale”. Una sfida ambiziosa che, necessariamente, dovrà procedere per fasi. A partire dalla consegna  del KIT di AMA. Poi si vedrà.




venerdì 19 settembre 2014

allagata piazza Biffi





Fonte ROmatoday 


L’attesa dei residenti è stata premiata. E siccome si é trattato di una lunga attesa, la quantità d’acqua che la fontanella di piazza Biffi ha prodotto, è stata conseguente. Con un risultato immediato: l’allagamento della zona. Strano epilogo per uno  dei nasoni più gettonati della Garbatella.

UN'ATTESA FRUSTRATA - L’allagamento di piazza Biffi, avvenuto nella mattinata di giovedì 17, non poteva passare inosservato. “Da quando quella fontanella è stata spostata lì, ha cominciato ad alimentare le aspettative dei residenti. Tanti attendevano che aprisse. Certo, non in quella maniera” ironizza Paolo Moccia, garbatellano doc. “Io però vorrei sollevare anche altre questioni, visto che parliamo di fontanelle. Ma sti nasoni – incalza il residente – si puà sapere come li mettono? Certe volte sembrano rispondere a logiche oscure”.

LOGICHE OSCURE - La contestazione, è suffragata da una serie di esempi. “In via Macinghi Strozzi ad esempio, a me è sembrato allucinante che la fontanella venisse messa vicino all’edicola. Ma come, sull’altro lato della strada c’è una scuola…ma scusa, non era meglio lì? Tra l’altro, dove l’anno sistemata, ovvero dove l’ex Consigliere Ciappetta voleva realizzare la piazza della partecipazione, ha creato anche problemi di infiltrazione - fa notare Moccia, che aggiunge- tra l'altro, a meno di 80 metri di distanza, c’è un altro nasone. Quello che si trova all’inizio di via Cravero. Quindi mi chiedo: serviva proprio in via Macinghi Strozzi?”.

UNA LUNGHISSIMA ATTESA - C’è infine un’altra segnalazione che Paolo Moccia, ex Consigliere dei Verdi, ha voluto fare. “Sin da quando ero ragazzino, in piazza Caterina Sforza c’era una fontanella. L’area si era poi degradata, tant’è che nella piazzetta ci andavano a parcheggiare le macchine. Dopo molte battaglie è stata risistemata ed ora, se ci vai, trovi fioriere e panchine. Ma non la fontanella – puntualizza il residente – eppure che lì dovesse tornarvi il nasone, era anche stato deliberato. Ed il pozzetto, dal 1996, è rimasto lì. In attesa della fontanella. Allora io dico, invece  di installare nasoni secondo logiche oscure, che talvolta sembrano avere poco o niente a che fare con il bene comune, vogliamo tornare a pensare a quella di piazza Caterina Sforza?”. Magari però, questa volta, conviene non puntarci troppo. Perchè se il getto d'acqua sarà proporzionale all'attesa, che dura dal 1996, l'allagamento è garantito.


http://garbatella.romatoday.it/garbatella/allagamento-piazza-biffi-riapre-gestione-fontanelle-garbatella.html

domenica 6 luglio 2014

Cinema Arena Garbatella Programmazione fino a 15 luglio 2014

Parte l'Arena Garbatella
Piazza Benedetto Brin




MOLIERE IN BICICLETTA
Domenica 6 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

TUTTA COLPA DI FREUD
Lunedì 7 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO
Martedì 8 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

STILL LIFE
Mercoledì 9 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

NEBRASKA
Giovedì 10 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

THE WOLF OF WALL STREET
Venerdì 11 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

MARINA
Sabato 12 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

SONG OF SILENCE
Domenica 13 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

THE BUTLER – UN MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA
Lunedì 14 Luglio, inizio proiezione ore 21.15

THE CONGRESS
Martedì 15 Luglio, inizio proiezione ore 21.15




http://www.estateromana.comune.roma.it/manifestazioni/cinema/arena_garbatella/appuntamenti


http://www.arenediroma.it/

venerdì 6 giugno 2014

Suicidio a Garbatella: uomo di 76 anni muore dopo caduta dal terrazzo in via Ansaldo

Romatoday di oggi

Suicidio a Garbatella: uomo di 76 anni muore dopo caduta dal terrazzo in via Ansaldo
Morto sul colpo dopo essere precipitato dal terrazzo della propria abitazione a Garbatella. Tragedia alle 10,30 di questa mattina in via Giovanni Ansaldo, a perdere la vita un romano di 76 anni. Per l'uomo non c'è stato nulla da fare, è morto in seguito alla caduta dal tetto di uno dei lotti del popoloso quartiere a compreso tra la via Ostiense e viale Cristoforo Colombo. Sul posto gli agenti di polizia del commissariato Colombo.

venerdì 25 aprile 2014

Un pò di foto di Padre Guido

Mi sono permesso di raccogliere un pò di foto riguardanti Padre Guido e i suoi funerali tutte prese dal web e alcune da un mio vecchio archivio a disposizione di tutti ! 


























Pa dre Guido Mai vista tanta gente, nemmeno per lo scudetto della Roma





Da Roma Today


Migliaia di persone ai funerali di Padre Guido

Funerali Padre Guido: "Mai vista tanta gente, nemmeno per lo scudetto della Roma"

La chiesa di San Filippo Neri era piena all’inverosimile, per l’ultimo saluto a Padre Guido. Ma ancora più impressionante è stato il numero di residenti accorsi e rimasti in silenzio fuori dalla parrocchia. Migliaia di residenti. Tanti, che  riuscire a contarli è impossibile. E che senz'altro  “è la misura della bontà del suo operato”, come ha osservato il Consigliere Simone Foglio, presente all'appuntamento.

L'ORATORIO - “Nella camera ardente hanno lasciato la propria firma sul registro duemila persone” c’informa Paolo Moccia, storica figura della Garbatella, legatissimo a Padre Guido ed all’oratorio. “Ci sono entrato da bambino, nel 1960, quando avevo tre anni e ci sono rimasto fino al 1974-1975. Poi ne sono rientrato definitivamente nel 1984 per rimanere a fianco di Padre Guido fino al 2006. Sono stato il suo braccio destro” ci spiega Moccia. L’ex consigliere municipale è stato sempre legato alla figura del “Prete” e dell’oratorio. “Quando ero bambino e ci chiedevano cosa volessimo fare da grande, c’era chi rispondeva l’astronauta, chi il sommozzatore. Io dicevo che volevo restare all’oratorio: giochiamo, ci divertiamo, andiamo tutti i giorni al mare, e che ce stà de mejo? – ricorda Moccia che aggiunge – ho avuto la fortuna di veder realizzare quel sogno. Poi, per quanto riguarda Padre Guido voglio solo dire che mi ha ridato la vita. Venivo da un periodo abbastanza difficile, lui ricordandosi del bambino che ero, mi ha ripreso per mano ed insieme, piano piano, siamo riusciti ad uscirne”.

L'AFFETTO DELLA GENTE - “Paolo Moccia ci portava tutti i giorni al mare con la corriera – ci fa sapere il Consigliere Simone Foglio, confermando implicitamente il  ruolo del braccio destro di Padre Guido – in quelli che adesso si chiamano centri estivi. Beh, quelli erano i centri estivi di Padre Guido, anche in questo un precursore. Un educatore, una persona che ricordo con grande affetto, e certo non soltanto io. Sono andato nella camera ardente ieri, ed ho trovato vecchietti e venticinquenni che piangevano la sua scomparsa.  Persone di tutti i tipi lo amavano: non è una cosa che capiti tutti i giorni. Un'intera comunità gli voleva un gran bene, e credo sia  risultato evidente oggi, dalla folla di fedeli che sono andati a salutarlo . Una roba del genere l’avevo vista solo in occasione della scomparsa di Little Tony”.

NEMMENO LA ROMA - La grande popolarità di Padre Guido ci è confermata da Paolo Moccia. “Il  1927 è stato un anno particolare, che io ricordo con grande passione per tre motivi, che metto in ordine. La nascita di mia madre, quella di Padre Guido e la fondazione della Roma. Certo è – aggiunge poi Moccia – che tanta gente in questa piazza, io non l’ho vista nemmeno per lo scudetto della Roma!”. E detto da un residente della tifosissima Garbatella, fa un certo effetto.

giovedì 24 aprile 2014

Funerali di Padre Guido




Si sono svolti oggi i funerali di Padre Guido, storico parroco di quella che, per tutta Garbatella, è e resterà sempre la "Chiesoletta".


Spiegare chi è stato Padre Guido è un'impresa piuttosto difficile, ma ci voglio provare. Arrivò a Garbatella negli Anni '50, quando il nostro era un quartiere che faticosamente cercava di risollevarsi dalla guerra, fiaccato da povertà e delinquenza e lontano anni luce dal rione glamour e trendy che siamo abituati a vivere. Mise in piedi una scuola media, la Cesare Baronio, che per molti figli di Garbatella è stata l'appiglio a cui aggrapparsi per costruire una vita migliore. Nell'oratorio che gestiva sono passati quasi tutti i bambini del territorio e, alcuni di loro, hanno cominciato a costruire lì il proprio percorso dorato, come Agostino di Bartolomei, storico capitano del secondo scudetto giallorosso, che diede i suoi primi calci alla palla nel campetto polveroso della "Chiesoletta".

Padre Guido era pacato ma autorevole e se ti comportavi male erano punizioni, come raccogliere i pezzettini di carta per tutto l'oratorio o riempire i secchi d'acqua, ma era anche quello che ti premiava con un ghiacciolo se lo aiutavi. Padre Guido era viaggi, gite, natura e storie fantastiche ma soprattutto era una persona con una memoria formidabile, si ricordava uno ad uno tutti i bambini che ha visto diventare grandi e, quando li incontrava per strada, li chiamava per nome. Era legato ai suoi ragazzi, così tanto che nel suo testamento ha espresso la volontà di consegnare a tutti coloro che sono stati suoi studenti i temi prodotti in sede di esame.

da Roma.it

mercoledì 23 aprile 2014

Padre Guido

Ciao Padre Guido



Mi ricordo quando, in Chiesoletta, si giocava a calcio fino a tardi, e cercavamo di scappare prima della preghiera non sapendo che tu già pronto verso l'uscio ci bloccavi.

Mio ricordo quando, in Chiesoletta, ci responsabilizzavi a pochi anni di vita a coordinare le attività di un gioco, TU SEI IL CAPO ordinavi perentorio a uno di noi!

Mi ricordo quando, in Chiesoletta, ci facevi lavare i bagni dicendo, magari dopo una parolaccia, "piccolo vermiciattolo vai a lavare le latrine" oppure "Piccolo vermiciattolo, vai a fare 4 giri di campo".

Mi ricordo quando uscivo da casa d'estate e ti vedevo guirdare una orda di ragazzini urlanti che portavi alla metro per andare al mare, sperando un giorno di poter venire con te!

Mi ricordo il nostro ultimo incontro quando orgoglioso mi hai mostrato il restauro della meridiana !

Ciao Padre Guido non ti dimenticheremo mai ! sarai sempre fra noi e se solo chi ti sostituisce farà solo il 10% di quello che hai fatto tu sarà un santo !
ma questo sappiamo già che è impossibile !

un abbraccio!


martedì 11 marzo 2014

ATER Garbatella e Tormarancia: arrivano ventuno ascensori


Lo scorso anno, anche attraverso un ricco dossier fotografico, Municipio VIII (allora XI) mise a nudo le condizioni in cui versavano gli immobili ATER della Garbatella. Suscitò una certa impressione notare lo stato di decadenza cui erano lasciati alcuni spazi comuni di uno dei quartieri più apprezzati di Roma. Ma oltre ad un degrado estetico, molti residenti sono stati costretti, ed anche in questo caso le segnalazioni del Municipio non sono mancate, a vivere condizioni di estremo disagio. Una  situazione  risultata particolarmente odiosa, perché andava a colpire le fasce più esposte della popolazione: anziani e disabili.

VIA LE BARRIERE ARCHITETTONICHE - “A seguito delle numerose sollecitazioni del Municipio VIII e dei cittadini, riparte il piano di abbattimento delle barriere architettoniche negli stabili di proprietà dell’ATER, nei quartieri di Garbatella e Tormarancia – dichiara in giornata il Presidente Catarci -  Sono 21 gli ascensori da installare negli edifici di Via Caffaro, Via Annio Felice, Via Roberto De Nobili, Via delle Sette Chiese, Via Ma cinghi Strozzi, Piazza Biffi, Via Roberto De Nobili, Via Guglielmo Massaia, Via San Lorenzo da Brindisi, Via Cravero e Via Fausto Vettor.”

ASCENSORI ENTRO L'ESTATE - “Quattro dei 21 impianti sono in funzione ed un altro già  realizzato deve essere solo  collaudato – spiega  il Minisindaco, che sottolinea poi come  - per tutti gli altri l’ATER prevede l’inizio dei lavori entro l’anno con le prime consegne entro fine estate. Si ringrazia la Regione Lazio  - in passato additata da Catarci tra le maggiori rispensabili dei disagi accorsi agli inquilini ATER - e la nuova gestione dell’Azienda regionale per aver finalizzato le relative risorse alla ripresa di opere necessarie per assicurare civiltà e libertà di movimento. Nella consapevolezza che c’è ancora tanta strada da fare nell’abbattimento delle barriere architettoniche nelle case pubbliche, si continuerà nell’azione di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini attraverso un’azione di stimolo e pressione verso gli organismi deputati  alla realizzazione di quelle opere indispensabili per il territorio.”

martedì 11 febbraio 2014

Garbatella Pride

Federico Gemma urbansketchers-italy


Mi è capitato su facebook, un gruppo, così si chiama un'aggregazione di persone che ha un interesse da condividere. Lo dico per chi leggesse e non conoscesse il social network, ce ne sono ancora, anche se specie in estinzione e forse, per fortuna loro,  hanno una vita fuori dallo schermo.
Torniamo al gruppo, è stato aperto da persone che sono nate e vivono a Formello. Ora lasciamo perdere la Lazio, applausi dei seguaci dell'aquila o fischi da parte della lupa, stavolta il calcio non c'entra. Formello è un bellissimo paese medievale che ha una sua storia antica e tante tradizioni che si tramandano ancora,  invece dei Chigi e il loro palazzo, l'antica storica chiesa di S. Lorenzo, le minuscole piazze del centro storico , la via Francigena; l'ha reso famoso in tutto lo Stivale: la Lazio. Ogni epoca ha le sue reliquie.
La divagazione era d'obbligo, perché il gruppo ha come nome: “Sei de Formello se le vecchie te chiedeno di chi sei fijo” e lì, ricordi, detti e posti e persone sono stati citati. Io frequento il paese da trent'anni e molte cose le ho assorbite anch'io, però sono e resto comunque: “forestiera”.
Qui mi è scattata dentro una molla, sarò forestiera a Formello ma sono e resto una della Garbatella.
“Sei della Garbatella, quando le vecchie te chiedeno: de che lotto sei?”
Diciamo che è la domanda d'obbligo dopo le presentazioni e non lo chiedono solo le vecchie.
Qualcuno ti chiede se proprio nei lotti sei nata, e alla risposta: sì sono del lotto 8,  scatta l'orgoglio tipico del quartiere: il Garbatella Pride.
Mi è venuto in mente di scopiazzare l'idea formellese e farla diventare Garbatellana.
Sei della Garbatella se... Andavi alle elementari alla Cesare Battisti. Se comperavi le “riqulizie” dalla nonnetta di fronte al cancello.
Sei della Garbatella se... quando ti parlano dell'Albergo rosso non pensi al raduno turistico ma sai di cosa si sta parlando e la storia che c'è dietro.
Sei della Garbatella se... Andavi a vedere i film al cinema Palladium, tra il fumo della galleria e il rumore scricchiolante delle patatine fritte nelle bustine di plastica che comperavi tra un tempo e l'altro del film.
Sei della Garbatella. se... facevi la spesa al mercato di via Passino e conoscevi tutti, dalla pescivendola, a Lidia la fruttivendola a Ninetta che vendeva il pane.
Sei della Garbatella se... Conosci padre Guido, andavi all'oratorio e la Chiesoletta è un posto speciale.
Sei della Garbatella se... giocavi nei lotti e conosci tutti, ma proprio tutti quelli che vi abitano.
Sei della Garbatella se... pensi che il tuo lotto sia  il più bello e rivaleggi con quello vicino.
Sei della Garbatella se... dicendo “passo davanti a Matteo”,  tutti sapevano che stavi andando a via Ferrati angolo piazza Bartolomeo Romano, perché l'osteria di Matteo tutti la conoscevano. Ora c'è il cinese e un pezzo di Garbatella in meno.
Sei della Garbatella se... quando passi per quelle strade ti si allarga il cuore e ti senti a casa, pur tra le buche e qualche bidone della spazzatura rovesciato, sempre a Roma sei, ma lo avevi dimenticato.
Sei della Garbatella se... I Bagni pubblici, erano un po' le terme antiche del quartiere.
Sei della Garbatella se.... ti davi appuntamento davanti alla Standa in via Caffaro. Se per andare in centro prendevi il tram 11 o il 5 o il bus 92.
Sei della Garbatella se... L'ora dello struscio la passi sulla Circonvallazione Ostiense.
Sei della Garbatella se... portando il gatto dalla Veterinaria a Monte Sacro, scopri che vive lì, perchè le ricorda il suo bellissimo quartiere. E' nata nel lotto 14: Garbatella Pride.
 Sei della Garbatella se.... ti sei scambiato baci sulla scalinata di Carlotta.
Sei della Garbatella se.... Facendo la spesa in altro quartiere i commessi ti riconoscono e ti chiedono se conosci caio o sempronio del lotto... La fila dietro s'allunga ma non importa, quelli aspettano, non sono della Garbatella. Chi si è trasferito qui, è acquisito ma non nativo e quindi "forestiero" alla maniera formellese. Gli vogliono bene ma non può capire a fondo l'aria che si respira da sempre. 
Dedicato a tutti i sor e sore della Garbante.


Continuate...